Creatività e pagina bianca: qualche riflessione

Hai mai sentito dire che il viaggio di mille miglia inizia con il primo passo? Questa affermazione riflette l’essenza stessa di una verità universale: l’importanza di iniziare. Troppo spesso ci tratteniamo, intrappolati nella paura del perfezionismo o nell’incertezza del futuro. Tuttavia, il semplice atto di mettersi in moto può aprire porte inaspettate e innescare un processo di trasformazione che va oltre le nostre aspettative.

Iniziare non significa necessariamente compiere un passo epocale o affrontare un cambiamento drastico. Può essere qualsiasi cosa, da un piccolo progetto personale a un grande obiettivo di vita. Quello che conta è il fatto stesso di mettersi in azione.

La pratica aiuta anche la creatività

“Start fast. Start small. Start now.” sostiene il CEO Noah Kagan che nel suo canale YouTube chiede ad altri imprenditori il segreto del proprio successo. In un podcast racconta di come fosse molto confuso all’inizio su come gestire tutti i diversi flussi necessari per la sua impresa (AppSumo). Come ha fatto a superarli?

Semplicemente ha capito che procrastinare in attesa del modello o dell’abitudine perfetta è impossibile. Quindi il segreto è iniziare e affinare il tiro mano a mano che si prosegue e ci si esercita. Questo vale sia per i lavori manageriali che per quelli creativi, come sostiene anche Seth Godin nel suo libro dedicato proprio alla pratica.

Quando iniziamo, infatti, superiamo quella barriera iniziale di ansia e incertezza. Ogni passo successivo diventa più facile, poiché la nostra fiducia nel nostro potenziale cresce con l’esperienza. Molto spesso vuol dire anche instaurare un’abitudine che ci porterà a perfezionarci.

Apprendimento Attraverso l’Esperienza

Nessun manuale o preparazione teorica può insegnarci ad attingere alla nostra creatività più di quello che impariamo attraverso l’azione. Iniziare è il nostro biglietto d’ingresso per un mondo di apprendimento pratico. Ogni tentativo, successo o fallimento, ci offre lezioni preziose che non potremmo mai ottenere solo pensando a cosa sarebbe potuto accadere.

Basti pensare alla teoria delle 10.000 ore di Malcolm Gladwell nel suo libro “Outliers: The Story of Success” pubblicato nel 2008. Gladwell discute del concetto che per diventare veramente esperti in un determinato campo, sia necessario investire circa 10.000 ore di pratica intensiva, indipendentemente dal talento innato, per raggiungere l’eccellenza.

Gladwell prende esempi da diverse discipline, come il mondo della musica (ad esempio, i Beatles), lo sport (come i giocatori di hockey su ghiaccio), o l’arte (Picasso, nell’immagine di copertina del post). La sua tesi è che il successo non sia solo il risultato del talento, ma anche di un impegno serio e prolungato nel migliorare le proprie abilità attraverso la pratica.

Nonostante alcune critiche sulla rigidità del numero di ore, sottolineando che la qualità della pratica è altrettanto importante della quantità, il concetto di dedicare tempo e sforzi significativi per diventare veramente competenti in un campo rimane una prospettiva interessante e indiscussa.

Iniziare, quindi, genera slancio. Una volta che sei in movimento, è più facile rimanere in movimento. Anche se il tuo primo passo può sembrare modesto, il fatto stesso di progredire ti spingerà a continuare e ad affrontare sfide più impegnative. 

Iniziare e le opportunità nascoste

Spesso, nel processo di iniziare, scopriamo opportunità che non avevamo mai considerato. Queste gemme nascoste possono arricchire la nostra esperienza e aprirci porte che non avremmo mai immaginato. Proprio come succede ne “La missione teatrale del giovane Wilhelm Meister” di Goethe in cui il protagonista solo seguendo l’iniziale passione per il teatro, riesce davvero a scoprire se stesso.

“Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia.”
Goethe